Un seminario per amministratori locali organizzato da Città Metropolitana Torino si è tenuto sabato 22 maggio 2021 alla Certosa 1515 di Avigliana
Che cos’è che distingue un prato naturale da quello di un campo da golf o una coltura di pioppi da un bosco? Perché un canale non sarà mai come un piccolo fiume? Che cosa differenzia un delitto contro una persona da un delitto ambientale? La biodiversità può permetterci di affrontare meglio i cambiamenti climatici che ci aspettano nei prossimi anni? Quanto sono reversibili, o portano a un punto di non ritorno, le scelte puramente ingegneristiche di gestione delle acque che sono state fatte nel passato? Per rispondere a queste e a molte altre domande sabato 22 maggio 2021, nella Giornata mondiale della biodiversità, si è concluso il progetto “Acqua e territorio di fronte al cambiamento climatico” che ha visto coinvolti amministratori under 35 e di nuova nomina, oltre che giovani della società civile, ospitati nella stupenda cornice della Certosa 1515.
Grazie ai corsi on line organizzati durante il 2020 da Città Metropolitana di Torino, il progetto è stato portato a termine negli ultimi giorni con una visita guidata presso ex luoghi di escavazione dello Stura e un seminario conclusivo con la presenza di diversi testimonial, tra cui Eugenio in Via Di Gioia. Il progetto era stato finanziato sul bando “Interventi per la partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica del territorio” da Regione Piemonte e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale.
Per chi volesse rivedere i vari webinar tematici, le registrazioni del 2020 sono reperibili qui. Il Comune di Avigliana ha partecipato a questo progetto sia come luogo del seminario residenziale finale che come attore dei contratti di lago e di fiume che sono stati stipulati dal 2017 con CmTO, portando anche l’esperienza locale della gestione delle acque lacustri e il progetto di rinaturalizzazione delle sponde della passeggiata del Lago Grande, i cui lavori stanno per essere portati a termine. Queste opere agevoleranno la fitodepurazione delle acque e permetteranno di aiutare la protezione di specie ittiche e dell’avifauna. «Invitiamo quindi i turisti – ricorda l’assessora all’Ambiente Fiorenza Arisio – a utilizzare le entrate in acqua più comode (come la spiaggia della Baia grande, dei vari locali turistici o dei vari moli) e non cercare di scendere in acqua nella parte di passeggiata a cui sono stati attaccati i “rotoloni” di fibre vegetali, sia per la propria incolumità, sia per non rovinare la funzione di protezione della vegetazione che sta crescendo lungo la sponda. I laghi sono una fonte d’attrazione per tutti. La loro biodiversità è una ricchezza che attira non solo gli esseri umani, ma anche le altre specie animali: cerchiamo quindi di rispettarci tutti!».