Lago Grande sotto controllo

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Arpa Piemonte continua il monitoraggio delle acque, dopo aver riscontrato un aumento dei cianobatteri collegati all’eutrofizzazione. In seguito alle nuove analisi la situazione è rientrata nella norma

AGGIORNAMENTO DEL 28 AGOSTO 2020
Secondo nuove analisi di Arpa Piemonte, la situazione dei cianobatteri è rientrata nella norma, per cui è possibile fare nuovamente sport d’acqua e nuotare nel Lago Grande.

Avigliana, 26 agosto 2020 –Durante lo scorso week end si sono susseguite una serie di notizie rispetto alla balneabilità dei nostri laghi che hanno innescato un dibattito a tratti non pienamente consapevole.
«Occorre infatti distinguere – spiega l’assessora all’Ambiente Fiorenza Arisio – tra la balneabilità del Lago Grande e quella del Lago Piccolo. Per quest’ultimo nulla cambia rispetto al passato. La balneabilità infatti era già stata vietata fin dalla costituzione del Parco dei laghi di Avigliana. Ultimamente si è resa necessaria l’emanazione di una nuova ordinanza anche in relazione ai rilievi effettuati recentemente da Goletta Verde. L’inquinamento del Piccolo è sostanzialmente dovuto all’irrigazione con fertilizzanti delle torbiere di Trana. Alcuni canali di affluenza (dove peraltro sono stati effettuati i rilievi) trasportano le sostanze fertilizzanti provenienti dai campi. Nonostante la presenza di cartelli indicanti il divieto è stata predisposta la realizzazione di ulteriore cartellonistica in quattro lingue, oltre a quella italiana. A sorvegliare sull’ottemperanza saranno le guardia parco. La sanzione per la violazione è di Euro 50».
Con riferimento al Lago Grande occorre precisare che come ogni estate, Arpa continua il monitoraggio dei laghi di Avigliana soprattutto per tenere sotto controllo la balneabilità delle sue acque. La scorsa settimana i prelievi nel Lago Grande hanno evidenziato uno sforamento dei limiti di allerta intermedia per quel che riguarda i cianobatteri del genere Alphanocapsa, collegati all’eutrofizzazione delle acque, per un naturale processo di decomposizione delle alghe accelerato dalle alte temperature.
Benché dai rilievi sia risultato che la concentrazione di cianobatteri nelle acque sia ancora nei limiti consentiti prima di dover dichiarare la non balneabilità, Arpa ha segnalato che l’attività di balneazione in queste condizioni potrebbe causare, nei soggetti più delicati, irritazioni cutanee o gastrointestinali reversibili (in condizioni di aerosol determinate dal vento o dalla pratica di sport acquatici), oppure creare qualche problema agli animali domestici che bevono l’acqua del lago o si leccano il pelo dopo essersi bagnati.
«I cartelli di avviso – continua l’assessora Arisio –, posizionati lungo le sponde del Lago Grande. quindi non precludono in assoluto la balneazione, ma la sconsigliano per un principio di precauzione, perché i soggetti più sensibili potrebbero avere alcuni sintomi benché reversibili. Non appena Arpa effettuerà i prossimi rilievi, se, come speriamo, la situazione dovesse rientrare nei limiti, i cartelli saranno rimossi. In caso contrario, potrebbe invece essere emessa un’ordinanza di non balneazione (questo solo nel caso i valori delle microcistine dovessero superare i 25 mcg/l). In conclusione i nostri due laghi continuano a rappresentare un’importante risorsa del nostro territorio, ma il loro utilizzo non può non considerare il contesto naturale nel quale sono inseriti e dunque le variabili connesse e la tutela della salute delle persone».

Per ulteriore trasparenza e conoscenza, chi volesse restare direttamente aggiornato rispetto ai rilievi di Arpa, può verificarli direttamente qui.

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