Roc ‘d Pera piana

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Sabato 4 dicembre 2021 alle 15 si è svolta l’inaugurazione del nuovo sito di arrampicata sportiva sulle pareti del monolito Roc ‘d Pera piana

A 30 anni dalla prematura scomparsa a soli 44 anni di Gian Carlo Grassi, alpinista valsusino e guida alpina italiana, uno dei suoi sassi rivive. Sabato 4 dicembre 2021 alle 15 si è tenuta l’inaugurazione del nuovo sito di arrampicata sportiva sulle pareti del monolito Roc ‘d Pera piana. Molti gli interessati intervenuti all’evento insieme alle autorità locali, il sindaco Andrea Archinà e l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Remoto. La roccia, un monolito alto 11 metri, ha pareti molto adatte all’arrampicata sportiva ed è conosciuto anche con il nome di “Cit Cervin”, piccolo Cervino. È stato scalato e per la prima volta da Gian Carlo Grassi  alla fine degli Anni ’70. Ne racconta nella sua guida, pubblicata nel 1982, “Sassismo, spazio per la fantasia”.

L’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Avigliana ha finanziato l’intero progetto, con la collaborazione gli Ecovolontari e del Club Alpino Italiano. Un intervento che, come ha spiegato il sindaco nel suo discorso istituzionale, incrementa il turismo intelligente sul territorio. L’assessore ai Lavori pubblici Andrea Remoto, che ha curato da vicino la realizzazione di quest’opera, ha ringraziato tutti quelli che hanno collaborato: «Con l’intervento eseguito sono state recuperate tutte le vie presenti sul monolito e descritte da Gian Carlo Grassi nella sua guida – spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Andrea Remoto – consentendoci di consegnare agli appassionati un nuovo sito di arrampicata sportiva che va ad ampliare l’offerta di fruizione del territorio rappresentata, oltre che dalla storica parete di arrampicata presso la ex “cava Bertonasso”, dalla rete escursionistica valorizzata dagli Ecovolontari».

Arnaldo Reviglio, ecovolontario e consigliere comunale, ha rimarcato l’importanza di quest’opera e ha ricordato l’impegno del volontariato anche nel campo naturalistico e specificatamente nella valorizzazione degli itinerari storici. Sono intervenuti poi Enrico Scagliotti, ecovolontario e presidente del Cai di Almese, motore del progetto, e Manlio Vineis, rappresentante del Cai intersezionale Val Susa e Val Sangone. In chiusura infine è intervenuto Bruno Gallino, compagno di scalate di Gian Carlo Grassi che, con la commozione dei presenti, ha evidenziato l’estrema bravura dell’amico.

Gian Carlo Grassi
Gian Carlo Grassi visse tra il 1946 e il 1991, era originario di Condove in Valsusa, guida alpina e alpinista di fama internazionale, è stato anche uno dei pionieri dell’arrampicata su ghiaccio. L’incidente che causò la sua morte avvenne per il distacco di una cornice di neve avvenne sul  Monte Bove, nel gruppo dei  Monti Sibillini, situati nell’Appennino umbro-marchigiano, dopo aver scalato la cascata di ghiaccio “Torre di Luna”. Grassi ha concepito come ambiente naturale non solo l’alta montagna, ma anche i massi e i monoliti a due passi da Torino, come per l’appunto Roc ‘d Pera Piana.
Il sassismo
Negli Anni ‘80 è stato uno dei principali promotori del “sassismo” e nel  1982 ha pubblicato la guida “Sassismo Spazio per la fantasia” in cui si legge: “A me resta il ricordo di giornate ricche di attività: quattro inverni passati a cercare massi erratici nei boschi di Avigliana, utilizzando una cartina trovata su un vecchio libro, come pirati alla ricerca di tesori sepolti. Eppure ho capito, l’avventura era totale e completa. Certo giocavamo, ma per noi ogni masso scoperto era un universo intero, un cielo di stelle da esplorare, un deserto da conoscere.”

 

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