Rinascimento privato, il Defendente in mostra

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Dopo il ritorno nella chiesa dei Santi Giovanni Battista e Pietro di Avigliana dei polittici del Defendente Ferrari restaurati, le opere saranno protagoniste, con visite guidate ad Avigliana, della mostra “Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni piemontesi” della Fondazione Accorsi-Ometto fino al 29 gennaio 2023 

Avigliana, 21 ottobre 2022 – A giugno 2022 i dipinti su tavola del Defendente Ferrari sono ufficialmente ritornati nella chiesa dei Santi Giovanni Battista e Pietro di Avigliana, dopo il restauro realizzato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Dal 21 ottobre al 29 gennaio 2023, le opere sono protagoniste della mostra “Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni piemontesi” che la Fondazione Accorsi-Ometto propone con visite guidate alla chiesa dei Santi Giovanni Battista e Pietro di Avigliana, in collaborazione con il nostro Ufficio Turismo. Le visite alla mostra e alla alla chiesa dei Santi Giovanni Battista e Pietro si svolgeranno domenica 6 e 20 novembre 2022, domenica 4 e 18 dicembre 2022, domenica 15 e 22 gennaio 2023. Alle 11,30 inizierà la visita presso la Fondazione Accorsi – Ometto Museo di Arti Decorative in via Po, 55 a Torino e alle 15,30 la visita ad Avigliana per vedere i polittici del Defendente Ferrari.

«Non posso che esprimere – dichiara il sindaco Andrea Archinà – un sentito ringraziamento alla Fondazione Accorsi-Ometto e al suo direttore Luca Mana per averci coinvolto nella mostra. Spesso accade che le iniziative piemontesi siano accusate di essere un po’ torinocentriche e invece, da qualche anno a questa parte, si dà sempre più spazio alla relazione tra la città capoluogo e il territorio circostante. Questa mostra è dunque l’occasione per puntare i riflettori su opere che sono strettamente in relazione a quelle portate in mostra, tutte quante di proprietà privata, con i Defendente Ferrari che si trovano nella nostra chiesa di San Giovanni. Le opere sono infatti ritornate da pochi mesi, dopo un attento lavoro di restauro – realizzato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” – che le ha riportate al loro antico splendore. La mostra è anche l’occasione per far conoscere sempre di più il nostro centro storico, anche in conseguenza della rinnovata campagna di comunicazione che punta – attraverso il claim Città medievale dal cuore verde – a far visitare, oltre ai laghi anche il nostro borgo medievale che ha ispirato De Andrade a strutturare il borgo del Valentino. Manteniamo quindi vivi i collegamenti con la città e invitiamo a partecipare alle date delle visite sul nostro territorio».

La mostra
Giovanni Martino Spanzotti, Giovanni Canavesio, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone, Bernardino Lanino e Defendente Ferrari sono soltanto alcuni dei protagonisti della nuova mostra – a cura di Serena D’Italia, Luca Mana e Vittorio Natale – che la Fondazione Accorsi-Ometto propone all’interno delle sue sale dal 21 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023. Il titolo della mostra – citazione da Rinascimento privato, titolo del sontuoso romanzo di Maria Bellonci, Premio Strega 1986 – sintetizza bene l’obiettivo dell’esposizione: raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una trentina di opere provenienti esclusivamente da collezioni private, alcune delle quali storiche. Oggetto di studi già a partire dalla fine del Settecento, quando si intraprendono le prime ricerche su Gian Giacomo de Alladio detto Macrino d’Alba, la pittura rinascimentale piemontese si sviluppa intorno ai decenni centrali del XV secolo, grazie al contributo fondamentale non solo di opere provenienti dall’estero, come i trittici fiamminghi commissionati dai ricchi banchieri chieresi, ma anche grazie alla presenza di capiscuola come Antoine de Lonhy e Giovanni Canavesio che sanno imporre uno stile diverso dal vecchio linguaggio figurativo tardogotico.

È, comunque, verso la fine del Quattrocento che la moderna pittura prospettica si impone definitivamente in Piemonte: grazie a maestri come il già citato Macrino d’Alba e Giovanni Martino Spanzotti, si diffondono sul territorio le novità romane e lombarde che diventano imprescindibile bagaglio conoscitivo e formativo per molti pittori della generazione successiva, quali Defendente Ferrari e Gandolfino da Roreto, autori di indimenticabili scene in bilico tra onirico e reale. La mostra, suddivisa in sei sezioni, si apre con i Precursori, Giovanni Canavesio, Tommaso Biazaci e Andrea de Aste. Il Salone Cinese è dedicato ai Committenti e in questa sala si trovano anche i Grandi polittici tra scomposizione e ricostruzione: ne sono un esempio le due ante, una raffigurante i Santi Tebeo e Lorenzo, di proprietà della Fondazione Accorsi-Ometto, l’altra con San Nicola di Bari, di proprietà privata, facenti parte di un polittico eseguito da Giovanni Martino Spanzotti e da Defendente Ferrari tra il 1496 e il 1500. Nella sezione Arredare decorando si trovano due splendidi fronti di cassoni nuziali: il primo raffigura tre armigeri, proviene dalla collezione Vittorio Tornielli, l’architetto ingegnere che costruì il castello di Cereseto, per poi passare nelle collezioni Gualino. Il secondo frontale, con una delicata Annunciazione, fu comperato da Pietro Accorsi ed esposto da Vittorio Viale alla mostra sul Gotico e Rinascimento nel 1938.

La quinta sezione Immaginare la santità è dedicata al culto e alla devozione attraverso opere di Antoine De Lonhy, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone, Oddone Pascale, Ottaviano Cane e Raffaele Giovenone.

La mostra si conclude con la sezione dedicata a Defendente Ferrari e la pittura rinascimentale in Piemonte tra tradizione e innovazione, con opere anche di Giovanni Martino Spanzotti, Gerolamo Giovenone e Bernardino Lanino. Defendente Ferrari (Chivasso fra il 1480 e il 1485 – Torino 1540 circa), formatosi nella bottega di Giovanni Martino Spanzotti, ha notevole successo come autore di polittici e di pale d’altare, incontrando con il suo stile, ricco di preziosismi decorativi e di colori smaltati, derivanti dalla tradizione nordica, il favore di una larga committenza ecclesiastica nel Piemonte occidentale sino al termine della sua attività (ca 1535). L’esposizione, attraverso le opere di questi straordinari pittori, intende, così, indagare i vari aspetti della storia artistica rinascimentale piemontese, quali la produzione figurativa, i rapporti tra botteghe e la fortuna collezionistica, partendo dagli esordi, riconducibili alla metà del Quattrocento, e approfondendo dinamiche e linguaggi.

Le opere del Defendente ad Avigliana
• Polittico di San Gerolamo penitente.
• Polittico dello sposalizio mistico di Santa Caterina (ora di San Luigi Gonzaga, la tavola centrale con lo sposalizio mistico di Santa Caterina, trasferita nell’800 nella parrocchiale di San Lorenzo Martire di Cavour, è stata restaurata nell’ambito del progetto e ricollocata temporaneamente al centro del polittico per la mostra del 2017).
• Portella con le Tentazioni di Sant’Antonio Abate (lato interno), Flagellazione di Cristo, monocromo (lato esterno).

SULLE TRACCE DEL RINASCIMENTO
Visita alla mostra + visita guidata in collaborazione con lo Iat di Avigliana
Dopo la visita guidata alla mostra, i partecipanti potranno recarsi autonomamente ad Avigliana
dove, nella chiesa dei Santi Giovanni Battista e Pietro, potranno ammirare il polittico di San Gerolamo penitente e quello di San Luigi Gonzaga, realizzati nei primi decenni del Cinquecento da Defendente Ferrari, con la collaborazione di Gerolamo Giovenone, e di recente riportati di recente riportati al loro splendore grazie a un complesso restauro.

QUANDO
domenica 6/11/22 e domenica 20/11/2022, alle 11,30
domenica 4/12/22 e domenica 18/12/22, alle 11,30
domenica 15/1/23 e domenica 22/1/23, alle 11,30
Visita presso il Museo Accorsi-Ometto, alle 11,30
Visita ad Avigliana, alle 15,30 (spostamento con mezzi propri)

COSTO
Museo Accorsi-Ometto € 4,00 oltre al biglietto d’ingresso
Avigliana € 8,00 da pagare direttamente alla guida
PER LA VISITA ALLA MOSTRA, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
Museo Accorsi-Ometto | 011 837 688 int. 3 | biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it
PER LA VISITA AD AVIGLIANA, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
IAT Avigliana | 011 9311873 – 371 1619930 | e-mail ufficioiat@turismoavigliana.it
PER TUTTI GLI APPUNTAMENTI, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
011 837 688 int. 3 oppure biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it
PER MAGGIORI INFO: fondazioneaccorsi-ometto.it

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