Inquinamento: disposizioni straordinarie

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Anche Avigliana è coinvolta nella delibera della Regione Piemonte che, in accordo con le altre regioni del Bacino padano, è intervenuta sulla qualità dell’aria, a integrazione e potenziamento delle limitazioni sulle emissioni in atmosfera

Avigliana, 6 marzo 2021 – Dal primo marzo una delibera della Giunta regionale prevede che siano adottate misure strutturali e temporanee che coiinvolgono la mobilità, il riscaldamento e l’agricoltura.
Tali misure saranno applicate per la prima volta anche ad Avigliana. La delibera di Giunta regionale ha infatti ampliato alle zone collinari come la nostra, le restrizioni che finora interessavano soltanto i Comuni dell’Agglomerato urbano di Torino e della Pianura Padana. Tali misure riguardano: le limitazioni del traffico veicolare, i divieti di abbruciamento di materiale vegetale e di qualsiasi combustione all’aperto, la distribuzione di fertilizzanti e lo spandimento di letami e materiali assimilati, e infine i combustibili e i generatori di calore per il riscaldamento domestico. Le disposizioni, in vigore dal primo marzo 2021, si applicano a tutto il territorio regionale, con opportune differenziazioni, a seconda delle zone e del numero di abitanti dei Comuni interessati. «Le misure temporanee – spiega Fiorenza Arisio – assessora all’Ambiente del Comune di Avigliana – sono legate a situazioni di inquinamento individuate quanto a gravità dai colori del “semaforo”: verde, arancione o rosso. Ovviamente cercheremo di dare avviso tempestivo delle variazioni del “semaforo” sia sul sito comunale che con i nostri canali di comunicazione istituzionale, come Avigliana notizie, Facebook, Twitter, Instagram e l’app Comuni-chiamo, ma la fonte di riferimento resta sempre il sito dell’Arpa Piemonte. Non dimentichiamoci che tutto questo avviene per evitare sanzioni da parte dell’Unione europea che potrebbero arrivare fino a un miliardo di euro per il bacino padano, ma anche per poter accedere ai fondi della programmazione europea, che non saranno erogati se permane lo stato di infrazione sulla qualità dell’aria».
In particolare, le limitazioni sul traffico veicolare che riguardano i 32 Comuni localizzati nell’Agglomerato di Torino, sono state estese ai 76 Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti localizzati nelle zone di collina.
Tra questi rientra dunque anche Avigliana. Nelle prossime settimane il sindaco sarà chiamato a emanare un’ordinanza che recepisca le disposizioni regionali con una serie di eventuali deroghe che tengano conto delle peculiarità del territorio, ben diverso da quello cittadino o di prima cintura.
Proprio a questo proposito il primo cittadino Andrea Archinà tiene a precisare che le misure non sono ancora efficaci sul nostro territorio: «L’annoso problema della qualità dell’aria è purtroppo ben noto da anni – ricorda il sindaco – e certamente il tempismo con il quale ci ritroviamo ad affrontarlo, con la pandemia in corso, non facilita noi sindaci nel già difficile compito di dare soluzioni efficaci ai problemi che molti nostri cittadini stanno vivendo. Non più tardi di due giorni fa, giovedì 4 marzo, la Città Metropolitana ha convocato i vari Comuni per avviare una fase di confronto e comprendere l’attuazione di tali restrizioni. Nei prossimi giorni saremo impegnati nelle ulteriori fasi di coordinamento anche con i Comuni limitrofi coinvolti, come quello di Giaveno. Non mancheremo di dare tutti gli aggiornamenti sui nostri canali di informazione non appena vi sarà una visione il più possibile condivisa che tenga altresì conto del difficile frangente che stiamo tutti attraversando».

I divieti di abbruciamento e le limitazioni inerenti il settore agricolo e il riscaldamento, si applicano invece a tutti i 947 Comuni delle tre zone, indipendentemente dal numero di abitanti, estendendo il periodo di divieto dal 15 settembre al 15 aprile (finora era dal primo ottobre al 31 marzo).
In questo modo si punta a ridurre il valore limite giornaliero di polveri sottili (PM10 e PM2). Si evita inoltre di raggiungere il numero limite dei 35 sforamenti per anno solare. Poiché il 60 per cento degli sforamenti annui avviene nei mesi autunnali e invernali, l’applicazione di tutte le misure restrittive è stata estesa di un mese, anticipandone l’avvio al 15 settembre e posticipandone la chiusura al 15 aprile. Le nuove disposizioni si affiancano alle azioni portate avanti dalla Regione, finalizzate a migliorare i controlli sugli impianti termici e sui combustibili a biomassa per il riscaldamento, e agli incentivi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a enti pubblici, imprese e privati, per un ammontare complessivo, tra il 2019 e il 2020, di oltre 9 milioni di euro.
Interventi già avviati, ai quali a breve si aggiungeranno altri contributi, tra cui quelli destinati ai cittadini per la rottamazione delle stufe a biomassa e altri 112 milioni per la sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale su gomma.

<strong>Effetti sulla salute e sull'ambiente</strong>
L’inquinamento atmosferico è stato classificato tra i cancerogeni umani dall’Agenzia internazionale per la Ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale per la Sanità.
Ogni anno nell’UE più di 400mila persone muoiono prematuramente a causa delle conseguenze dell’inquinamento atmosferico: sono 10 volte le vittime degli incidenti stradali. Ben 6,5 milioni di persone si ammalano, a causa dell’inquinamento atmosferico, di patologie come ictus, asma e bronchite.
L’inquinamento danneggia anche l’ambiente naturale, incidendo sia sulla vegetazione che sulla fauna selvatica: quasi i due terzi degli ecosistemi europei sono minacciati dai suoi effetti.
Il rischio sanitario legato alle sostanze presenti nell’aria dipende, oltre che dalla loro concentrazione, anche dalla dimensione delle particelle che le compongono: quelle di dimensioni minori sono un pericolo maggiore, poiché possono penetrare più in profondità nell’apparato respiratorio.
In prima approssimazione:

  • le particelle con diametro superiore ai 10 μm si fermano nelle prime vie respiratorie
  • le particelle con diametro tra i 5 e i 10 μm raggiungono la trachea e i bronchi
  • le particelle con diametro inferiore ai 5 μm possono raggiungere gli alveoli polmonari.

Gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti, enfisemi. A livello di effetti indiretti, inoltre, il particolato agisce da veicolo per sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici.

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