Le Mille e una notte

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Sabato 24 agosto sarà inaugurata la mostra “Mille e una Notte” alla chiesa di Santa Croce, fino al 6 ottobre 2024 a cura di Arte per voi con il patrocinio del Comune di Avigliana, di Regione Piemonte e Città metropolitana Torino

Avigliana, 20 agosto 2024 – Da sabato 24 agosto alla chiesa di Santa Croce in piazza Conte Rosso sarà possibile visitare la mostra collettiva Le mille e una notte personaggi, profumi, colori, delizie di un Oriente mitico a cura di Arte per voi con il patrocinio di Comune di Avigliana, Regione Piemonte e Città metropolitana di Torino.

L’inaugurazione è prevista per sabato 24 agosto alle 16. Apertura tutti i sabati e le domeniche dalle 15 alle 19 fino a domenica 6 ottobre.

Il magico libro
“Le Mille e Una Notte” non sono un libro, sono piuttosto un mondo, un enigma infinito.
Sono una raccolta complessa e magmatica di racconti, le cui intricatissime vicende restano ancora da esplorare e da scrivere.
L’assemblaggio delle storie all’interno del racconto cornice, di origine indo-persiana, costituisce la griglia di tutta l’opera. La bella Shahrazàd – che si dice avesse letto e raccolto mille libri di storie delle genti antiche, delle gesta dei re e dei loro poeti – fa della narrazione lo strumento per distogliere il re Shahriyàr dal funesto progetto di unirsi ogni sera a una vergine e di ucciderla il giorno successivo per vendicarsi del tradimento della moglie e di tutte le donne. Non solo egli stesso e suo fratello Shahzamàn sono vittime dell’infedeltà delle rispettive spose, lo sono persino all’avvicinarsi di un essere sovrannaturale, quel genio “alto, dalla testa grossa, dal largo petto” che incute loro terrore facendo “ribollire” il mare. La prima notte di nozze, con la complicità della sorella Dunyazàd, Shaharazàd riesce, praticando abilmente l’arte dell’interruzione del racconto, ad affascinare e a incuriosire il re al punto da fargli sospendere l’esecuzione. Il racconto acquisisce così potere salvifico per innumerevoli notti, fino a quando, per un potente rovesciamento, la rabbia e il risentimento lasciano la mente e il cuore del re per far posto all’affetto e al rispetto per Shaharazàd, che nel frattempo gli ha dato tre figli.
Grazie all’arte affabulatoria di Shaharazàd, al suo saper incatenare una storia all’altra e nel sapersi interrompere al momento giusto, scopriamo il segreto del ritmo, della narrazione in prosa, ciò che tiene vivo il desiderio di ascoltare il seguito.

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La Mille duesima notte
La sposa preferita
Da alcune settimane, anche Hasib Karim aveva due mogli. Erano gelose e litigavano di continuo. Dalla mattina alla sera, si udivano le loro grida nel cortile della casa. Nonostante minacciasse di ripudiarle, Hasib Karim non riusciva mai a calmarle.
Un giorno, le sue due spose gli chiesero quale preferisse.
“Rifletterò sulla vostra domanda e vi risponderò fra qualche giorno”, disse loro.
L’indomani, si recò nella via dei gioiellieri.
Guardò le vetrine, entrò in vari negozi, contrattò a lungo e se ne tornò a casa con due begli anelli. Attese di essere da solo con la prima moglie per offrirle uno dei gioielli.
Costei si impegnò, come le chiedeva il marito, a non parlarne con la rivale.
Hasib Karim procedette nello stesso modo con la seconda sposa, che promise anche lei di serbare il silenzio.
Lasciati passare alcuni giorni, Hasib Karim le riunì.
“La mia preferita, disse loro, è colei alla quale ho offerto segretamente un anello”.
Soddisfatte della risposta del marito, le due spose si ritirarono avendo ciascuna la certezza di essere la favorita.

Donatella Avanzo
archeologa e storica dell’arte

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