Concerto nella chiesa del Borgo Vecchio, domenica 26 settembre alle 16. L’edificio, gestito del centro culturale Vita e pace, è stato oggetto dei restauri documentati dai reportage della Città metropolitana di Torino
17Domenica 26 settembre alle 16 alla Chiesa di Santa Maria maggiore nel Borgo Vecchio di Avigliana in occasione della VII Settimana della Cultura di Univoca si terrà il concerto “In Paradiso con Dante” nel settimo centenario della morte di Dante a cura dell’Ensemble accademia di Erba. Saranno inoltre letti testi danteschi tratti da “La Vita nuova” e dalla “Divina Commedia” scelti e presentati da Vincenzo Jacomuzzi, professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Santiago de Compostela e autore di saggi, edizioni e commenti critici alle maggiori opere della tradizione letteraria italiana: dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi. Dall’Orlando furioso ai Malavoglia.
Proprio in questi giorni la direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino ha diffuso il filmato dedicato ai restauri d’arte della chiesa di Santa Maria maggiore. I filmati dei “Restauri d’Arte” sono messi in onda dall’emittente televisiva locale Grp sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino. Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini.
La chiesa di Santa Maria e le opere d’arte
Avigliana, che è per collocazione ambientale un terrazzo sulla Valle di Susa e sulla pianura torinese, ai piedi della Sacra di San Michele, ai margini delle colline moreniche e con i suoi due laghi, ha sviluppato nei secoli un borgo medioevale di primario interesse. In questa preziosa cornice e in un’incantevole posizione panoramica affacciata sull’antico borgo si trova la chiesa di Santa Maria maggiore. Le origini dell’edificio sono incerte e le prime notizie certe fanno riferimento a rifacimenti eseguiti nel 774, in seguito ai danni subìti dall’edificio durante la battaglia tra Carlo Magno e i Longobardi. Dopo numerose distruzioni e ricostruzioni, prima della fine del XVII secolo la chiesa fu riedificata per la quinta volta, secondo le linee di ispirazione barocca che si possono ammirare ancora oggi. Ulteriori interventi di restauro e ristrutturazione si susseguirono, fino all’abbandono del borgo medioevale negli Anni ‘60 del secolo scorso e al conseguente trasferimento del culto nella nuova chiesa di Santa Maria, situata nel borgo basso di Avigliana. Numerosi furti hanno depauperato il patrimonio di arredi sacri e la decadenza strutturale è stata accentuata dalla vandalizzazione dei locali, ai danni soprattutto degli affreschi. Grazie al parroco don Roberto Balbiano, aiutato dai borghigiani e da alcune associazioni di volontari, nel 1984 iniziarono importanti interventi strutturali. Oggi la chiesa è sede del centro culturale Vita e pace che, da oltre vent’anni, promuove i lavori di restauro e le indagini archeologiche e ospita la collezione permanente delle opere scultoree dell’artista Elsa Veglio Turino. La restauratrice Raffaella Bianchi, accreditata dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Città metropolitana di Torino, dal 2015 collabora con l’associazione “Vita e pace” e ci ha raccontato i recenti interventi per il recupero delle pareti della prima e seconda campata della navata centrale a sinistra dell’ingresso e per il restauro della fase ottocentesca a monocromo dal cornicione sino a terra.
Manuela Turino Matlì è la presidente del centro culturale Vita e pace. La madre Elsa Veglio Turino (1921-1986), all’età di 35 anni e senza essersi mai dedicata all’arte della scultura, sentì forte l’impulso di creare plasmando e iniziò a realizzare prima volti del Cristo e poi vere e proprie statue a grandezza d’uomo, quasi tutte di carattere religioso. Nell’intervista registrata per il reportage video Manuela Matlì ha raccontato la storia artistica della madre e il recupero delle sue opere, andate disperse nel corso degli anni. Lo spazio ritenuto ideale per ricomporre l’opera di Elsa Veglio Turino e restituire alle opere il loro significato più autentico è la chiesa di Santa Maria maggiore, che oggi ospita in maniera permanente le sculture dell’artista, oltre a numerose attività culturali di Vita e pace. L’associazione, che ha superato i vent’anni di attività, ha tra i suoi obiettivi il restauro, la manutenzione e la valorizzazione dell’edificio, attraverso l’organizzazione di eventi culturali come concerti, presentazioni e mostre, gratuiti e aperti a tutti.