Mercoledì 25 settembre 2024 alla biblioteca civica Primo Levi di Avigliana Massima Bercetti presenta il suo secondo romanzo “Il tempo dei miracoli” intervistata da Daria Borra
Avigliana, 16 settembre 2024 – Sarà presentato mercoledì 25 settembre alle 20,45 in biblioteca il romanzo “Il tempo dei miracoli” di Massima Bercetti, docente in pensione e presidente per 10 anni dell’associazione Circolarmente, alla presenza dell’autrice e di Daria Borra che condurrà l’evento. L’incontro è patrocinato dal Comune di Avigliana, Città che legge, in collaborazione con Culturalpe e la libreria La casa dei libri di Avigliana.
«Ho sempre scritto parecchio – racconta l’autrice Massima Bercetti – durante l’estate, durante i miei viaggi. Erano descrizioni di ambienti e personaggi. Nel corso degli ultimi anni ho viaggiato molto nelle isole greche e mi è capitato, di sentire raccontare su un’isola una vicenda relativa a un miracolo che aveva coinvolto e diviso la popolazione».
Da questo racconto, che è lo spunto del romanzo, si sviluppa la storia che Massima Bercetti ha scritto e pubblicato nella collana noir della casa editrice Robin. «Avevo sentito – continua la scrittrice – queste persone che si dividevano sul racconto del miracolo: alcuni ritenevano fosse autentico, altri che fosse stato inventato e manipolato. Lì mi è scattata l’idea di utilizzare il materiale accumulato negli anni per raccontare una storia. Il che non è stato semplice. Qui è venuto in soccorso il tempo del Covid, che mi ha consentito di giocare di cesello rispetto all’organizzazione di questa storia. Dopo che libro è stato fatto leggere ad amici, che sono lettori forti, ho cercato l’editore. E non è stata impresa facile. Infine il libro ha visto la luce quest’estate».
Perché ha scelto questo titolo: “Il tempo dei miracoli”? «L’intenzione non era quella di raccontare una storia vera, ma di ispirarmi a questa sollecitazione per mettere in scena un po’ il nostro mondo e la nostra follia, i nostri desideri smisurati. Il tempo dei miracoli è un po’ questo nostro tempo, in cui il miracolo è quello legato alla tradizione, altre volte è il miracolo della tecnologia, oppure dell’eterna giovinezza.
Dunque si tratta di un romanzo noir? «L’editore ha pensato di collocare il libro tra i noir perché in effetti c’è una tensione che ruota intorno alla sparizione di alcune persone. C’è una violenza contro un oggetto sacro o anche fisica contro una persona. C’è un meccanismo di ricerca che si mette in moto».
Quanto è importante il tempo? «Sono nata nel 1950, in un tempo in cui il tempo era percepito diversamente. È un romanzo in cui si parla anche dei modi di vivere il tempo (il tempo del cuore, il tempo ciclico, il tempo degli orologi, il tempo che ci mette fretta). Io sono nata quando si pensava che il tempo portasse dei doni. Ora è un tempo feroce, che sottrae, che si profila con un futuro molto incerto. Forse il mio è anche un libro in cui si vuole un po’ rilanciare il discorso della speranza, di un’attenzione particolare a un tempo che è già qui tra noi e che potrebbe non essere così di rapina».
Al termine dell’incontro l’autrice potrà firmare alcune copie.
La trama
Martina, sbarcando sull’Isola, credeva di poter trovare anche quell’anno ogni cosa al suo posto, ma si sbagliava. Da qualche mese voci di miracoli e fenomeni straordinari avevano preso a rincorrersi di bocca in bocca, attirando sempre più la curiosità dei turisti e una folla inquieta di pellegrini pronti, in quel mese rovente di agosto, a sconvolgere i ritmi pacati dell’Isola in nome delle rigenerazione fisica e spirituale, portando con sé vecchie miserie e l’onda lunga di una modernizzazione sregolata e visionaria. Una domanda però si afferma con prepotenza: quanto ci si può fidare di chi inneggia al miracolo e all’uomo nuovo? Martina e i suoi amici scopriranno presto che la domanda è molto meno scontata di quanto appare ritrovandosi intrecciati in una vicenda corale, complessa e costantemente in bilico tra realtà e sogno, menzogna e verità.