I Comuni del territorio chiedono un confronto urgente al Governo nella conferenza stampa con Unione montana Valle Susa, Comune di Rivalta di Torino e Comune di Avigliana
Avigliana, 22 luglio 2022 – L’Unione Montana Valle Susa e i Comuni di Rivalta di Torino e di Avigliana hanno richiamato il Governo italiano all’urgenza di una profonda ridiscussione delle ipotesi di progetto sull’asse ferroviario Torino-Lione nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in sala consiliare ad Avigliana il 21 luglio scorso.
«Di quest’opera – ricorda il sindaco di Avigliana Andrea Archinà – si parla da 30 anni e ci sono nodi che non sono mai stati risolti nonostante le varie sollecitazioni. Nel 2022 il Mondo non è più lo stesso di allora, a maggior ragione dopo una crisi pandemica e una crisi geopolitica determinata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che hanno già prodotto profonde e durature conseguenze sui flussi di traffico merci e passeggeri. Il quadro programmatico in cui era stato concepito il progetto Torino-Lione è oggi oggettivamente datato e non più idoneo a costituire la base di un progetto infrastrutturale di tale portata. Come sindaci sottolineiamo le difficoltà a portare avanti i nostri obiettivi, con sempre maggiori criticità nel reperire i fondi che servono alle progettualità che sono care a tutti i cittadini: ambiente, salute, mobilità sostenibile. Viviamo in uno stato di incertezza costante che non ci consente di svolgere serenamente il nostro lavoro mentre parallelamente ci viene chiesto di concentrare le nostre energie su un’opera ormai anacronistica oltre che devastante per il nostro territorio».
A questo già difficile contesto a livello locale si aggiungono motivazioni di rilievo internazionale. In Francia non è prevista la costruzione di nuove linee ferroviarie, ma soltanto ammodernamenti di linee esistenti. Il Governo francese ha già indicato con precisione (Decision ministerielle 8 aprile 2019) che “la linea esistente Dijon-Modane ammodernata sarà la via di accesso alla galleria di base quando vi sarà la messa in servizio, prevista entro il 2030. Piena coerenza quindi con le scelte di programmazione delle infrastrutture adottate nell’ultimo decennio (Commission Mobilité 21 nel 2013, Conseil d’orientation des infrastructures nel 2017) che già indicavano come “non prioritaria” la tratta di accesso della Torino-Lione.
Nessun aumento della capacità merci. Con le decisioni francesi, la realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione e gli interventi sulla tratta nazionale italiana non produrranno alcun risultato utile in termini di incremento dei trasporti merci. La futura capacità di trasporto merci dell’intera direttrice ferroviaria tra Italia e Francia rimarrà sostanzialmente uguale a quella attuale. L’Unione Europea, come ha avvisato la commissaria ai trasporti poche settimane fa, non è a oggi in condizione di erogare contributi definitivi al progetto Torino-Lione. Da oltre un anno e mezzo la Commissione sta chiedendo a Italia e Francia di fissare definitivamente i termini di realizzazione e finanziamento complessivo dell’opera in una Decisione di Esecuzione, che comprenda anche le due tratte di accesso nazionali. Un passaggio al momento impraticabile, dal momento che tutt’oggi la Francia non ha assunto alcuna decisione in merito alla sua parte.
Di certo non lo sarà nei prossimi mesi nemmeno il Governo Italiano oggi in piena crisi. Per il presidente dell’Unione Montana Valle Susa Pacifico Banchieri “le Amministrazioni locali si aspettano dal Ministero della Mobilità e delle Infrastrutture sostenibili un’assunzione di responsabilità nel prendere finalmente atto che la situazione è mutata, con l’attivazione quanto prima di un confronto tecnico con il territorio”. Una profonda revisione dei presupposti progettuali che, come indicano il sindaco di Avigliana Andrea Archinà e l’assessore di Rivalta di Torino Ivana Garrone “deve valutare in particolare la reale necessità della nuova tratta tra Avigliana e Orbassano, che mette fortemente a rischio la Collina Morenica e l’area agricola di Rivalta”.
«Restiamo ogni volta allibiti quando a fronte delle nostre richieste di presiedere adeguatamente il nostro territorio ci viene risposto che le forze dell’ordine non hanno a disposizione sufficiente personale, mentre dall’apertura del cantiere dell’autoporto di San Didero un anno e mezzo fa – conclude Archinà – centinaia di uomini e donne in divisa sono impiegate per presidiare un cantiere fantasma che di fatto non è mai stato avviato. Ci sentiamo di alzare la mano e dire che il Governo che verrà dovrebbe avere un po’ di coraggio e verificare i presupposti dell’opera e capire se non sia il caso di sospenderla e destinare così maggiori investimenti verso le reali priorità su cui questo Paese ormai da troppo chiede di concentrarsi».
L’Unione Montana Valle Susa e i Comuni di Rivalta di Torino e di Avigliana hanno già scritto al ministero della Mobilità e delle Infrastrutture sostenibili e agli altri enti coinvolti, per sollecitare la rapida definizione di un prossimo incontro nel quale mettere al centro dell’agenda le questioni veramente dirimenti intorno al progetto ferroviario Torino-Lione.