L’attrice, cantautrice e scrittrice Saba Anglana presenta il suo romanzo edito da Sellerio ad Avigliana sabato 1 giugno alle 18,30 al Giardino delle Donne
Saba Anglana ha scritto un romanzo di verità violentissima e un memoir pieno di dolcezza, di ironia, a tratti picaresco. Nelle sue pagine che si muovono tra il presente e la Storia tutto è nuovo, diverso, inaspettato: gli spettri esistono davvero, la frustrazione quotidiana si scioglie in risata, il dolore viene condiviso senza vergogna, la violenza del passato si può disinnescare, tramutandola in una energia inattesa. Un uomo insegue una giovane, poco più di una bambina, che corre disperata per salvarsi la vita. Lui è somalo, lei etiope, si chiama Abebech, e verrà abbandonata in Somalia con una figlia e un vuoto incolmabile dentro di sé. Nel 1938 l’Africa Orientale Italiana è un regno coloniale, un nuovo impero nato da pochi anni. Molti decenni dopo, nel 2015 a Roma, Dighei è una signora etiope dal carattere ribelle. Ha bisogno di prendere la cittadinanza, il governo ha imposto nuove regole per gli stranieri, anche per chi è in Italia da quarant’anni insieme al resto della famiglia. La nipote Saba aiuta la zia a muoversi nella burocrazia di una città faticosa e contraddittoria: dipendenti comunali confusi, documenti impossibili da reperire, barriere di ogni tipo, situazioni talmente assurde da diventare comiche. Questo percorso frustrante alla ricerca della agognata signora Meraviglia – come in casa chiamano la cittadinanza italiana – si rivela decisivo per comprendere la natura di un turbamento che da nonna Abebech fino a Saba stessa ha infestato tutte loro. Un sentimento oscuro, un senso martellante e oppressivo di vuoto, forse un bisogno insoddisfatto di capire chi si è davvero, la paura raggelante di non essere niente e nulla.
Dal passato emerge la storia di una famiglia sin dall’inizio sradicata: Abebech giunge a Mogadiscio seguendo il caso e la necessità, e in ascolto dei presagi di un indovino. Qui conosce il suo futuro marito e finalmente, con i loro otto figli, sembra possibile una parvenza di felicità, di serenità familiare. Almeno fino a quando Abebech non inizia a scivolare in un abisso dove le parole e il senso della vita svaniscono. Forse è posseduta da uno spirito pericoloso e inquietante, che solo una donna può aiutarla ad affrontare. Questa donna ha un nome che tornerà molti anni dopo: Wezero Dinkinesh, letteralmente signora Meraviglia.
È per due stagioni fra i protagonisti della fiction tv “La Squadra” su Rai3, è in scena con “Pilato Sempre” diretta da Armando Pugliese, è protagonista dello spettacolo teatrale “Rosamara”, con l’Orchestra Femminile del Mediterraneo, è nel cast di “Disgraced”, prodotto dal Teatro Stabile di Roma, per la regia di Jacopo Gassman. Come autrice porta in scena il suo monologo “Mogadishow”, prodotto e presentato in cartellone dal Teatro Stabile di Torino e lo spettacolo di teatro musicale “Abebech – Fiore che sboccia – Storia di identità, preghiera e guarigione”, che debutta alla XXV edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra a Pordenone e apre il Festival Internazionale di Teatro delle Colline. Lavora anche come doppiatrice, autrice e conduttrice radiofonica per Radio2 e Radio3. Il suo primo libro, di prosa poetica, si intitola “Lettera al mio Fantasma – Piccola epopea dell’Assenza”, edito da Animamundi nella collana Piccole Gigantesche Cose. Dal 2018 inizia la collaborazione con Marco Paolini affiancandolo nel percorso dedicato a Ulisse negli spettacoli Il Calzolaio di Ulisse (2018) e poi NEL TEMPO DEGLI DEI, il calzolaio di Ulisse (2019). Nel 2020 è di nuovo accanto a Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi nello spettacolo Teatro Fra Parentesi e accanto a Marco Paolini, Mario Brunello, Andrea Marcon e la Venice Baroque Consort nello spettacolo Senza Confini_No Border. L’ultimo spettacolo con Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi è SANI! in tour dal ottobre 2021.
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