Il 10 ottobre scorso la discendente di Adriano Galinier, Catherine Galinié-Villanueva, vivente in Francia, ha fatto visita oggi con il marito e alcuni amici torinesi ai luoghi ove operò il suo avo
Avigliana, il suo sistema industriale e quello valsusino sono profondamente debitori all’ingegner Adriano Galinier per lo sviluppo che diede a fine ‘800 al Dinamitificio Nobel. Sabato 10 ottobre, dopo essere stata accolta dal sindaco Andrea Archinà presso l’ufficio del turismo, Catherine Galinié-Villanueva ha ripercorso con l’associazione Amici di Avigliana i sentieri di lavoro del museo Nobel, sotto la guida appassionata e sempre ricca di notizie e particolari di Giancarlo Vinassa. L’associazione ha profuso molte energie per la conversione del fabbrica a Ecomuseo (inaugurato nel 2002), cercando con la collaborazione del Comune i mezzi finanziari e materiali, e la convinzione che questa pagina di storia non dovesse andare persa. L’ex Dinamitificio è oggi interessato da una nuova attivazione grazie al progetto Inneschi.
Catherine Galinié-Villanueva ha potuto visitare i luoghi di lavorazione dei prodotti pericolosi, valutandone la ragguardevole attenzione sulla sicurezza del lavoro, considerati i tempi. Si è discussa inoltre l’importante dimensione di genere del lavoro, dato che la presenza femminile era notevole e coinvolta in produzioni le più pericolose (le cartucciere). La visita ai luoghi di produzione della dinamite è una scoperta che tutte le volte lascia esterrefatti per la cura dei particolari e per l’adozione delle tecniche più aggiornate (vedi l’applicazione delle telecamere per il monitoraggio delle impastatrici di nitroglicerina nei primi Anni ‘50).
A seguire è stata fatta una tappa nei pressi del Lago Grande, in prossimità dell’edificio di produzione della T4 che demarcava l’area della fabbrica verso il lago, e che ancora si staglia sul paesaggio a testimonianza di una tecnica di produzione all’avanguardia. Infine si è giunti all’antico Cimitero di San Pietro, ove riposano le spoglie di Adriano Galinier. La visita è stata commovente. Silvio Amprino ha fornito alcune informazioni sul cimitero e sulla tomba in particolare, considerata tra le più belle di quelle esistenti. Adiacente alla tomba, sul lato opposto, è stata visitata anche la tomba di Modesto Abelli, che ha preso le redini del Dinamitificio poco dopo la morte di Adriano. La vicinanza realizza un’intesa che era presente in vita e continua ancora, poiché le famiglie Galiniè ed Abelli si sono poi intrecciate con matrimoni e relazioni affettive. Ci si è lasciati con l’impegno di rivedersi ad Avigliana ed approfondire la storia del periodo che ha visto Avigliana ed il suo stabilimento protagonisti nella storia nazionale.
