Giornata mondiale dell’Ambiente

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Una risposta alla crisi climatica a livello locale possono essere le Comunità energetiche rinnovabili su cui Avigliana sta lavorando

Avigliana, 6 giugno 2022 – La Giornata mondiale dell’ambiente, istituita 50 anni fa dalle Nazioni unite il 5 giugno, rappresenta un momento di confronto, uno spazio in cui acquisire maggiore consapevolezza e far conoscere le numerose strategie che abbiamo a disposizione per proteggere la natura. Il Comune di Avigliana, partecipando a un bando promosso dalla Compagnia di San Paolo, sta cercando di promuovere una Comunità energetica rinnovabile che possa incentivare la produzione e il consumo di elettricità prodotta da nuove installazioni di pannelli fotovoltaici sia su case di comune abitazione, che su edifici di piccole e medie imprese, che su edifici o spazi comunali come i parcheggi pubblici. La costituzione di una o più Cer rappresenta infatti un’ottima occasione per il territorio, per riuscire a coniugare obiettivi ambientali di decarbonizzazione (presi con l’adesione al Patto dei sindaci), con obiettivi di sostegno sociale delle fasce più deboli della popolazione. Le Cer sono infatti un modo con cui la cittadinanza può diventare effettivamente attiva su una serie di scelte da prendere rispetto all’approvvigionamento energetico (sia elettrico che termico) perché riuscire a produrre e consumare energia elettrica o termica a chilometro zero può incrementare il numero di posti di lavoro dedicati alle filiere energetiche locali, arricchendo il territorio di nuove professionalità specializzate, aumentando le possibilità di impiego.

A livello globale, le due grandi crisi ambientali che siamo costretti ad affrontare, quella climatica e il declino della biodiversità, sono strettamente collegate. Si prevede infatti che il cambiamento climatico produrrà impatti sempre più negativi sui servizi ecosistemici gratuitamente offerti dalla natura (fornitura di biomassa legnosa, agricola, ittica, disponibilità idrica, impollinazione, regolazione del rischio di allagamento, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, purificazione delle acque da parte dei suoli, qualità degli habitat, sequestro e stoccaggio di carbonio, turismo ricreativo), da cui dipende il benessere degli esseri viventi sul Pianeta, compresi gli esseri umani.

L‘emergenza climatica è la vera emergenza che, secondo il report del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico Ipcc (https://www.ipcc.ch), porterà sia all’aumento delle pandemie, che alle siccità che a loro volta aumenteranno le crisi alimentari. Non viene mai considerata come prioritaria, ma spesso soltanto come un’occasione per promuovere un nuovo modo per pubblicizzare prodotti (apparentemente) green. Eppure il calcolo dell’impronta ecologica per chi abita la nostra parte del Mondo, ci dice che ogni anno consumiamo risorse come se avessimo a disposizione 1,8 Pianeti. Questo dipende sia dal fatto che non sono ancora così diffuse le politiche di risparmio energetico, sia dal fatto che l’uomo continua a dipendere dalle fonti fossili, nonostante il prezzo aumenti sempre più per i consumatori finali.

Dopo l’emergenza legata alla pandemia, ora l’emergenza legata al conflitto fra Ucraina e Russia porta infatti a un’economia di guerra in cui, anziché pensare a come sostituire le fonti fossili con quelle verdi, si sta cercando solo di capire come fare a cambiare il fornitore delle stesse fonti energetiche. Se fossero utilizzate fonti rinnovabili, sia per il riscaldamento che per la produzione di energia elettrica, in questo momento, nonostante le speculazioni dovute alla situazione geopolitica, le bollette dei cittadini non sarebbero aumentate così tanto per mantenere lo stesso tipo di consumi energetici.

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