Sarà inaugurata sabato 30 settembre 2023 alle 16 la mostra di Giuliana Cusino e Franca Baralis alla chiesa di Santa Croce
Franca Baralis, possedendo specifiche attitudini formali, crea la sua arte scegliendo le forme che più corrispondono al proprio modo di sentire, percepire e rappresentare l’idea e il mondo che la circonda. Così l’andamento del segno unito alla scelta degli accordi cromatici e all’equilibrio dei valori ne caratterizza lo stile.
I caratteri espressivi di forma e colore si potenziano reciprocamente nelle sue opere assieme ai loro effetti, con lo scopo di creare un’armonia e un equilibrio nella composizione plastica.
Giuliana Cusino dialoga attraverso le sue tarsie ceramiche con i grandi artisti delle correnti pittoriche del Novecento appartenenti alla stagione dell’Espressionismo, a quella del Surrealismo e dell’Astrattismo, fino ad arrivare alle neoavanguardie e all’arte applicata. Si è lasciata sedurre da artisti quali Max Ernst, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Henri Matisse, René Magritte, Henri Rousseau, Alberto Burri, Corrado Cagli, Jean-Michel Folon, Emanuele Luzzati, Francesco Tabusso, Tino Aime, Rocco Forgione. Entrando in punta di piedi nelle loro composizioni, con la capacità di un alchimista ha compiuto la metamorfosi: i dipinti si sono materializzati sotto forma di tavole ceramiche.
Definire in maniera univoca cosa sia per Franca Baralis il potere del segno è compito assai arduo che non richiede un consenso preventivo da parte dell’osservatore.
L’artista crea una sorta di alfabeto estetico, potenzialmente illimitato, che nasce dall’esperienza, indaga i processi della memoria, della conoscenza, dell’immaginazione.
Le combinazioni del “segno” impresso nell’argilla sono il mezzo più adatto a esprimere tensioni, emozioni, inquietudini, armonie, equilibri, squilibri.
Il suo fare Arte non risponde ad alcun ordine prestabilito ma gioca con le forme e con l’energia del colore.
Giuliana Cusino continua a sorprendere con la sua arte e a mostrare il suo poliedrico talento. Lo fa anche con questa mostra fornendo così una nuova chiave di lettura di alcune opere pittoriche fra le più iconiche del Novecento.
La capacità dell’artista di interpretare la pittura attraverso la tecnica della ceramica la pone di fronte a scelte compositive inusuali in grado di esplicitare nuove connessioni.
Così avviene che in questo suo “universo ceramico” convivano i giardini notturni di Paul Klee con i personaggi e i collage variopinti di Emanuele Luzzati, tanto per citarne alcuni.
Donatella Avanzo, archeologa e storica dell’arte
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