Biblioteca civica Primo Levi in via IV Novembre 19, presso La Fabrica
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Anpi presenta “Un prete in galera”

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Presentazione del libro “Un prete in galera” alla Biblioteca civica Primo Levi sabato 21 ottobre alle 17,30 a cura di Anpi Avigliana

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Avigliana 3 ottobre 2023 – La sezione Anpi di Avigliana organizza la presentazione del libro “Un prete in galera” alla Biblioteca civica Primo Levi sabato 21 ottobre alle 17,30 con il patrocinio del Comune di Avigliana. Interverranno Giuseppe Marabotto, nipote del prete partigiano don Marabotto, Carlo Daghino, ex alunno di don Marabotto, Roberto Micali e Renato Sibille della sezione Anpi Chiomonte, la compagnia Artemuda e Daniela Molinero, presidente dell’Anpi Avigliana, con letture di parti del libro.

Daniela Molinero, presidente Anpi insieme al sindaco di Avigliana Andrea Archinà durante una recente cerimonia del 25 aprile
Daniela Molinero, presidente Anpi Avigliana insieme al sindaco di Avigliana Andrea Archinà durante una recente cerimonia del 25 aprile

Don Giuseppe Marabotto racconta in maniera autobiografica la propria storia nel volume Un prete in galera, pubblicato per la prima volta da Gribaudo nel 1953.
Il libro ripercorre alcune fasi cruciali della vita del sacerdote durante il conflitto. Prima del 1943 don Marabotto dichiara di non essersi mai interessato attivamente alla politica. Ma dopo l’otto settembre, e in particolare dopo i tragici avvenimenti di Boves, il sacerdote inizia la propria attività contro il governo fascista. Entra a far parte della Resistenza col nome di Tevere. Tre e si sposta in montagna, nella zona tra il Sestriere e il Monginevro, dove inizia a dirigere un servizio segreto di controspionaggio.

Il 26 giugno 1944, a Cesana, viene arrestato dai fascisti e torturato; poco dopo lo trasferiscono in via Asti a Torino, dove subisce lunghi e provanti interrogatori. Don Marabotto ricorda come sia stata la preghiera ad aiutarlo a sopportare l’enorme tensione psicologica e a non tradire i suoi compagni. Poco dopo, viene condannato a morte e trasferito nel Buco, la cella di punizione destinata alla sua ultima notte. Ma la fucilazione viene rinviata, e Marabotto trascorre altri dieci mesi di prigionia. Durante questo lasso di tempo cambia nome di battaglia in Ramon e ricomincia a svolgere la sua attività antifascista dall’interno grazie all’aiuto del fedele luogotenente Bill, che fa giungere i suoi messaggi ai partigiani. Nel 1945, miracolosamente scampato all’esecuzione capitale, esce dal carcere e si unisce alla Liberazione di Torino. Qualche anno dopo inizia la stesura di questo volume, preziosa testimonianza dell’impegno di parte del clero nella Resistenza italiana.

L’autore
Parroco di Thures (frazione di Cesana, vicino al confine con la Francia), don Marabotto è l’esempio di un sacerdote direttamente coinvolto nella lotta partigiana, avendo fondato nel dicembre del 1943 la Banda Chabod. A Thures, dopo l’8 settembre del 1943, alcune caserme di confine erano state abbandonate dall’esercito italiano che lasciava sul posto anche una discreta quantità di armi. Don Marabotto, a poco a poco, raccoglie personalmente queste armi e le fa giungere ai partigiani della Val Sangone. Lo aiuta Ines Barone, maestra a Cesana, che, tornando ogni settimana alla sua abitazione del Mollar dei Franchi, sopra Giaveno, funge da staffetta. Don Marabotto, con la complicità del parroco di Champlas du Col, viene arrestato nel giugno del 1944 e condannato a morte dal Tribunale Speciale, la sentenza non verrà eseguita, ma rimarrà in carcere, alle Nuove di Torino, fino al 26 aprile del 1945. Pochi anni dopo la fine della guerra, nel 1953, don Marabotto parla di questa esperienza nel libro intitolato “Un prete in galera”, nel quale rievoca anche il ruolo svolto dal clero locale nella Resistenza.

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